Buono non è sinonimo di genuino!


Quand'è che definite un ingrediente, un prodotto, un cibo, "genuino"? 
Dal dizionario, riporto "Che non ha subito adulterazioni, sofisticazioni". Sinonimo: naturale. 
Eppure, ultimamente mi sembra che questo termine sia un po' troppo spesso bisfrattato. Nelle riviste, nei blog, al supermercato. Oggi, sembra che il sinonimo di genuino sia "buono".
Ieri mi è capitato di leggere di una torta rustica farcita con burro, würstel, prosciutto cotto, sottilette, mozzarelle e mi sembra anche mortadella. Sicuramente buonissima, magari un po' pesante ma buona, non lo metto in dubbio. Ma io non l' avrei mai e poi mai definita "una ricetta genuina!".
E non parlo da Nutrizionista. E nemmeno da foodblogger perché a mala pena mi definisco io stessa tale. Parlo come una qualunque persona, una casalinga di Voghera, come diceva il mio professore di Tecnologie, legislazione e marketing, con tutto rispetto per le casalinghe di Voghera.
Era una ricetta alla "Parodi". 
Non ce l'ho con lei, assolutamente! La trovo molto simpatica e garbata, ma.... la maggior parte delle volte cucina per non cucinare. "Prima facciamo e meglio è", come se cucinare fosse doloroso.
Würstel e sottilette sono degli ingredienti che raramente entrano nella mia cucina. Li compro ogni tanto, non lo nego. Non vi dico come sono fatti perché è meglio, ma basta osservarne la consistenza, basta chiudere gli occhi mentre li masticate...e non è che poi abbiano così tanto gusto. 
Una sottiletta, cos'è? Formaggio fuso. Ma che formaggio è? Ce ne sono fin troppi di formaggi in giro. "Formaggio" viene definito anche il Galbanino! Ma questa è un'altra storia.
E i würstel? E' carne macinata. Sì, chiamiamolo così...
Certo che in cucina si possono utilizzare! Ripeto, potete trovarli anche aprendo il mio frigo. Ma per favore, non sono assolutamente genuini. Non definiteli così. 
Sarà che sono cresciuta in mezzo ad un orto. Sarà che da bambina i miei genitori non mi hanno mai comprato una merendina. Sarà che la mia merenda preferita è a tutt'oggi pane e olio o pane  pomodoro. Sarà che ho avuto dei maestri di cucina non da poco: nonne, genitori...ma anche la maggior parte delle foodbloggers con cui sono diventata amica "virtuale".
Non pretendo di avere le foto delle etichette di ogni ingrediente in ogni ricetta, sarebbe impossibile. Ma basta un pochino di buon senso. Un pizzico di pazienza quando si comprano gli ingredienti, si cucina o si scrive una ricetta con relativo post.
Cucinare è anche questo, non è levarsi un dente, non è dolore ma è bellezza e gioia della condivisione. E' saper scegliere gli ingredienti, conoscerne il sapore, fare i giusti abbinamenti. E' saper sbagliare e ammetterlo, individuare l'errore e riprovarci.

Non voglio offendere nessuno, se oggi avete in previsione di mangiare qualcosa con würstel e sottilette fate pure, non voglio farvi passare l'appetito. Solo esprimere un'opinione.
Vi lascio con la ricetta, e giusto perché parliamo di genuinità, nessuno di questi ingredienti ha subito sofisticazioni o adulterazioni. In primis la zucca, direttamente dall'orto di Penghi alla mia tavola.

Crema di zucca e annurche con curry, cannella, noce moscata e riso venere



Ingredienti per 3 persone:
  • 800 gr di zucca
  • 100 gr di riso venere
  • 3 mele annurche
  • 2 patate medie
  • 1 cipolla
  • 1-2 mestoli di brodo vegetale q.b (sedano, carota, cipolla, finocchio, 2 chiodi di garofano)
  • olio extravergine d'oliva 
  • curry
  • noce moscata
  • cannella

Pulire e sbucciare la zucca, le patate e le mele. Far soffriggere la cipolla tritata sottilmente in una pentola capiente con olio extravergine d'oliva. Aggiungere la zucca, le patate e le mele tagliate a dadini e salare. Far insaporire qualche minuto e aggiungere il brodo caldo quanto basta (dipende se volete una crema più o meno densa)
Nel frattempo mettere a lessare il riso venere.
Quando la zucca si è ammorbidita aggiungere il curry, la cannella e una grattugiata di noce moscata, mescolare e portare a cottura. Spegnere il fuoco e frullare il tutto con il minipimer fino ad ottenere una crema omogenea. Se non vi piace bella densa aggiungete del brodo. 
Rimettere la crema sul fuoco e cuocere per 2 minuti.
Servire ben calda con un filo d'olio extravergine d'oliva e il riso venere bollito.





30 Forchette :

  1. CLAP CLAP CLAP! Brava sapa, ben detto!
    Solo una cosa...
    "Sarà che sono cresciuta in mezzo ad un orto", scritto cosí sembra che mamma e papá ci abbandonavano tra cavoli e zucchine:-D

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    1. Ahahahahhahah! In effetti...ora che me lo fai notare...
      Ecco perché siamo uscite così...e perché Brubbi è un cane fuori dalla norma! :D

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  2. Eccomi, mentre aspetto che cuociano le melanzane nel forno...
    Anche tu sei genuina! E questa zuppa è una sorpresa di sapori!
    Ma lo sai che pure a casa mia i wuster entrano di rado. Se non mi svaglio succede quando il marito fa la spesa...!

    credo che la tua zuppa potrebbe fare scslpore qui:
    http://essenzaincucina.blogspot.it/2012/11/colors-food-di-novembre-bright-orange.html

    besossssss!


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    1. Idem! Se non li compra mio marito qui non entrano proprio...ma mi pareva brutto dirlo così nel post! :D

      Grazie per il link!!

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  3. Condivido tutto! Bravissima! :)
    E la tua crema è uno spettacolo! Un bacione ^^

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  4. Ciao!Ti ho scoperta ora,ma guardando il tuo blog abbiamo molto in comuneGdF, Honest Cooking), in più condivido in pieno quello che hai scritto...sarà che anch'io son cresciuta con le mani dentro la terra! :)
    Se ti va passa da me,mi farebbe piacere!
    http://unapiccolamela.wordpress.com/
    cIAO
    Manuela

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  5. Ciaoooo! La zuppa o crema di zucca piace tantissimo anche a noi. Io l'ho proposta con patate e porro ma questa versione con le mele.... è da provare.
    Quanto ai Wurstel, entrano in casa nostra quando la spesa la fa il Martirio... ed è detto tutto!
    Li ho comperati anche nelle macellerie tirolesi e, ti dirò mi piacciono un poco più di quelli che trovi nei supermercati (soprattutto quelli bianchi) e li apprezzo con i crauti, quelli VERI! ... per il resto li lascio al Martirio ed al cucciolo quando vogliono contestarmi.
    Sono contenta di non essere la sola a pensare che la cucina sia passione e il *presto che è tardi* non fa per me.
    A presto :-)
    Nora

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    1. Ma sti uomini sono fissati con i wurstel?? No perché come ho scritto prima a Mai anche a casa mia entrano solo se li compra mio marito. E qui potrebbero nascere diverse battute...ma meglio fermarsi in tempo!!! :P
      I Wurstel VERI sono buonissimi!!!
      Grazie!!!

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  6. Dico solo complimenti per questo post!!Un piatto deve essere creato in modo razionale,deve trasmettere sensazioni piacevoli, ma se mangiamo solo per riempirci lo stomaco non capiremo mai l'arte della cucina.

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  7. Ecco, davvero: questa cosa del "cucinare=cavarsi un dente" disturba molto anche me. In ogni caso si puo' fare presto e bene, utilizzando ingredienti genuini, che bisogno c'e' di "briuster", come li chiamava mia figlia da piccola, e sottilette? Io i "briuster" li compro piu' che altro d'estate, perche' mi piacciono da morire nell'insalata di riso...sono buoni, ma non chiamiamoli genuini. Le sottilette no, quelle proprio non mi piacciono, ma questione di gusti...Brava, hai fatto bene a dircelo;-)))

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    1. Hai ragione! Nell'insalata di riso stanno benissimo...ma anche nell' hot dog! Ho un marito che è cresciuto a suon di wurstel (detto così è fuorviante...) e sottilette e "educarlo" a cibi e sapori diversi è stato difficile, più che altro a fargli capire la differenza tra cucina "frettolosa" e vera cucina!

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  8. Hai perfettamente ragione, io vado anche oltre, per me genuino è anche qualcosa a km zero.

    Un abbraccione

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    1. Giustissimo!!! In genere anche io...soprattutto quando scendo a Roma! dove sono ora è più complicato...

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  9. Bravissima: queste cose bisogna dirsele, e spesso. Anch'io penso che una persona che ha poco tempo, quei quindici minuti o poco più li può dedicare alla preparazione di qualcosa di sano, piuttosto che riscaldare cibo per gatti (con tutto il rispetto per i gatti). Consideriamolo un gesto d'amore per la nostra famiglia e per noi stessi.
    Nonostante ciò, anche noi ci lasciamo tentare dai wurstels. Dalle sottilette no, e ora mi pento anche di aver dato i formaggini ai miei figli quando erano più piccoli.
    Bacioni.

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    1. I formaggini sì...sono simili alle sottilette....ma anche loro, ogni tanto ai bambini si possono dare!
      Se si pensa a cosa mangiavano prima i neonati viene da pensare che quello che hanno a disposizione ora sia tutto superfluo. Fa riflettere!
      Baciii!!!

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  10. a me i wurstel non piacciono e nemmeno le sottilette, compro il leerdamer a fette o l'edamer...ma so che formaggi sono ...percio' so cosa vuoi dire...meglio una cucchiaiata di questa zuppa

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  11. hai proprio ragione! mangerei anch'io la tua zuppa proprio ora, golosissima, altro che wurstel ;)

    volevo farti i complimenti per il blog, l'ho scoperto da poco per caso ma ho già sbirciato altre tue ricette, tutte bellissime! brava! mi sono anche aggiunta ai lettori fissi :)
    da poco ne ho uno anch'io, passa a visitarlo se ti va!
    a presto,
    Michela

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  12. si. condivido in pieno il tuo pensiero, secondo me sono tutte stragie di marketing che , anche se non volendo, alterano la concezione delle persone: definire genuino per es. il filadelfia è una str*****ata.
    In primis non è neppure un formaggio, figuriamoci poi fresco e oltretutto light!
    Light: ecco, questa è una latra parola che viene usata a sproposito: io stò seguendo una dieta da febbraio e su internet se cerchi ricette light ci sono ricette grasse che sostituiscono es. burro con olio, o peggio margarina, ma lasciamo perdere... ed è solo un esempio: per ricetta light si dovrebbe intendere leggera nel vero senso della parola non leggera perchè meno grassa di una ricetta in origine grassa grassa!
    Ok, stò sparlando a vanvera forse, ma concordo sul tuo pensiero pienamente ^_^

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    1. Verissimo. Non parliamo di cibi così detti light perché, da nutrizionista, potrei scrivere pagine e pagine... :)

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  13. ciao Saparunda!
    che bello il tuo blog e interessante, come le cose che dici in questo post...l'importante è saperlo, poi si può fare tutto, magari una volta tanto, si possono usare i wurstel (ma quelli veri, teteski, nel barattolo..mmm..quanto so bboni con i crauti!) le sottilette, la vallè per fare dei biscotti (l'ho appena letto in una ricetta!) ... ma l'importante è sapere che sicuramente quello che stai mangiando non è genuino, poi può essere 'buono', a seconda dei gusti personali, ma mai genuino! ti invidio altamente per essere cresciuta in un orto, credo che la consapevolezza che un'esperienza del genere comporti sia senza prezzo e le tue parole a proposito di tuo marito e dell'"educazione alimentare" che gli hai trasmesso la dicono lunga...fortunatamente il mio di marito è cresciuto più a contatto con la natura di me, con la conseguenza che oggi, nostro figlio, quando vede un 'briustel' ... scappa in un'altra stanza, il che è un atteggiamento esagerato che stiamo cercando di attenuare appunto introducendo un pò alla volta, in casa nostra, alimenti che fino ad ora lui vedeva solo in case di altri o a scuola ma è solo il risultato di una scelta che abbiamo fatto per la sua alimentazione-
    non amo molto le zuppe ma...ti dirò che questa mi attira molto per la particolarità della presenza della mela annurca che io adoro!
    un caro saluto
    dida

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    Risposte
    1. Booooniiii quelli teteski!!! :D
      E' importante far assaggiare tutto ai figli, ma altrettanto importante dargli una giusta educazione alimentare. Se si impara da piccoli poi darà tutto più facile! :) Brava!!
      E se provi la zuppa fammi sapere!!

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  14. D'accordo su tutta la linea! Io ho notato che ora che spopola la mania della cucina, tutti si improvvisano anche nutrizionisti e il solo fatto che un piatto sia fatto in casa lo promuove a "sano e genuino" e anche srotolare la pasta sfoglia e farcirla con ciò che si ha in frigo diventa "una cena sana e leggera" perché magari c'è la ricotta o mancano le uova!
    i wurstel li mangio 1 volta l'anno (seppure) e alla sottiletta preferisco la provola affumicata, ma non sono bacchettona: se mi offrono qualcosa che li contiene accetto, mangio e va bene così, però ignorare cosa si mangia proprio non va bene!
    Ok, mi sono dilungata... ehm...
    Pensavo di essermi aggiunta al tuo blog, invece no: rimedio ora!
    Ciao :)

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  15. Direi che sono perfettamente in linea con le tue idee, anche se.... ogni tanto.. premeetto che nella mia cucina sottilette e brustel non ci sono, ma devo dirti che un bell Hot Dog ogni tanto me lo farei volentieri, così come un hamburger da McDonald's o un panino dal "kebabbaro", sono forse un po' rozzo dal punto di vista culinario, ma mi piace sgarare un po' a volte... E chiaramente so cosa c'è dentro tutto quello sopra... ma lo ignoro, e fino a che non mi sento male... ogni tanto ci va.
    nonostante tutt'ora io mangi solamente uova che vengono dalla campagna di mio padre, guanciale e pancetta idem, olio (tra qualche We mi tocca andare a cogliere pure...) forse ancora non ho imparato :-P

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  16. d'accordissimo con tutto quello che hai scritto!!! io inorridisco quando trovo nei ricettari FORMAGGIO TIPO PHILADELPHIA, tipo Philadelphia????? ma stiamo scherzando??? con le nostre meravigliose robiole italiane....
    spettacolare la tua crema di zucca, molto simpatico il tuo blog, ho sbirciato appena qua e là, approfondirò....baci
    Cris

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  17. Hai ragione, ma c'è chi ragiona ancora come una volta. Per mangiare bene devi mangiare tanto, se è ipercalorico ancora meglio.
    Ho una parente straconvinta che una donna incinta debba mangiare per due, e che i grassi non siano da limitare nella propria dieta.
    Io reputo genuino un panino con lattuga ed un po' di salame, non un panino con maionese, salame, wurstel e pancetta.
    Questo piatto non sarà buono come la torta rustica ("buono" da leggere nell'accezione del/della creatore/creatrice di quella ricetta), ma io me la mangerei anche a merenda (e poi ha tutti gli ingredienti che amo!)

    Alice
    operazionefrittomisto.blogspot.it

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  18. purtroppo buono non sempre è sinonimo di genuino. bisogna sempre sapere cosa c'è dentro e dietro un determinato prodotto che aggiungiamo alla nostra alimentazione e agli ingredienti che utilizziamo sperando che sia quello giusto.

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