Sono stati giorni particolari, segnati da paura, ansie, speranza.
Chi mi conosce e legge le pagine di questo blog sa che sono per metà abruzzese e che questa metà del cuore è totalmente e assolutamente occupata da quel paesino ai piedi del Gran Sasso dove è nato il pastorello.
Nascosto tra i monti.
Profuma di terra. E di funghi. E di legna che arde.
Di salcicce cotte alla brace, di caldarroste, di arrosticini e di costolette di agnello.
Di frutta secca e bucce di mandarini gettate nel fuoco.
E ancora di cardone con brodo.
Del pane di zia Lucia con acqua e zucchero, o del suo uovo sbattuto con un goccio di caffè.
Da lei ho imparato l'essere donna di casa, l'amore per l'essenzialità, il sapore della cucina di un tempo, il piacere che si prova ad impastare con le mani.
Da Zio Mario e mio cugino l'amore per la montagna. Le passeggiate tra i sentieri, la meraviglia nell'osservare i paesaggi innevati, i colori della montagna d'autunno, i profumi dell'estate, l'acqua fresca dei ruscelli...
Se chiudo gli occhi ora, sono lì. Sono a casa.
Se non fosse esisitito facebook e quindi la possibilità di comunicare con gli amici che sono rimasti nelle vicinanze e che son riuciti a contattare qualcuno del paese per avere più o meno notizie costanti credo che l'ansia che mi caratterizza dalla nascita avrebbe preso il sopravvento. Quindi ringrazio Sara, Paolo, William e tutti gli altri che costantemente ci hanno aggiornato.
Prima di dare la ricetta dei ripieni metto le mani avanti.
L'idea era di fare un aperitivo...poi son passata ad un impiattamento stile "insalata"... Cosa mi passi per la testa in certi momenti rimane un mistero.
Comunque, non sono per niente soddisfatta del risultato sia dell'estetica dei gusci che del gusto finale del macaron. La faccio breve...spero.
Per quanto riguarda l'estetica gli errori sono stati diversi:
Frullare il foie gras con la panna fino ad ottenere una bella crema sostenuta ma abbastanza morbida da poterla mettere nella sacca da pasticcere.
Farcire il macaron con l'aiuto della sacca da pasticcere ma lasciando libero il centro, dove andrà qualche goccia di riduzione al balsamico.
In un piattino versare la granella di nocciole e "rotolarci" i macaron farciti in modo che attecchista ai lati.
Macaron di carote e gorgonzola
Ingredienti:
Lavare le carote e palarle. Tagliarle a rondelle sottili e farle bollire nei 125 ml di acqua con un pizzico di sale fino a completo assorbimento: le carote devono risultare cotte e morbide.
Per sicurezza avevo messo in ammollo un foglio di gelatina. Sinceramente non ne ho avuto bisogno, mi sembrava abbastanza sostenuta di suo e l'ho fatta riposare in frigo per una mezz'ora.
Farcire i macaron.
Trasferite i macaron adagiati su un vassoio (possibilmente ricoperto di carta da forno) in frigorifero per circa 24 ore. Prima di servire, lasciateli 2 ore a temperatura ambiente.
Come decorazione ho fatto delle semplici carote glassate al miele che avevo già fatto qui.
Chi mi conosce e legge le pagine di questo blog sa che sono per metà abruzzese e che questa metà del cuore è totalmente e assolutamente occupata da quel paesino ai piedi del Gran Sasso dove è nato il pastorello.
Nascosto tra i monti.
Profuma di terra. E di funghi. E di legna che arde.
Di salcicce cotte alla brace, di caldarroste, di arrosticini e di costolette di agnello.
Di frutta secca e bucce di mandarini gettate nel fuoco.
E ancora di cardone con brodo.
Del pane di zia Lucia con acqua e zucchero, o del suo uovo sbattuto con un goccio di caffè.
Da lei ho imparato l'essere donna di casa, l'amore per l'essenzialità, il sapore della cucina di un tempo, il piacere che si prova ad impastare con le mani.
Da Zio Mario e mio cugino l'amore per la montagna. Le passeggiate tra i sentieri, la meraviglia nell'osservare i paesaggi innevati, i colori della montagna d'autunno, i profumi dell'estate, l'acqua fresca dei ruscelli...
Se chiudo gli occhi ora, sono lì. Sono a casa.
In questi giorni in cui la sensazione di impotenza la fa da padrone mi sento ancora più vicina, nonostante i chilometri che ci separano.
Foto presa dal profilo fb di William |
Penso al mio paese innevato. Ai compaesani sommersi da più di due metri e mezzo di neve, senza corrente o riscaldamento, ai parenti e agli amici rimasti lì, ai soccorsi che tardano ad arrivare per colpa di chi non è compito mio indagare...ma basta che arrivino...che facciano alla svelta...
Foto presa dal profilo fb di Marco |
Penso alle difficoltà che si possono riscontrare percorrendo la strada che collega i vari paesi del Comune di Crognaleto anche in condizioni di neve "normale".
Penso a tante cose. Ricordi e sensazioni presenti si fondono e confondono. E allo stesso tempo ho la testa vuota.
Sabato finalmente ho avuto la certezza che i soccorsi sono arrivati, che tutti stanno bene, non ci sono danni dovuti al terremoto... ma l'emergenza continua e la neve è ancora tanta, troppa. Molti paesi del comune e della provincia di Teramo sono ancora in attesa dei soccorsi...
Attendiamo e speriamo.
Se non fosse esisitito facebook e quindi la possibilità di comunicare con gli amici che sono rimasti nelle vicinanze e che son riuciti a contattare qualcuno del paese per avere più o meno notizie costanti credo che l'ansia che mi caratterizza dalla nascita avrebbe preso il sopravvento. Quindi ringrazio Sara, Paolo, William e tutti gli altri che costantemente ci hanno aggiornato.
"...adesso che mi ci fai pensare, mi domando anch’io che cosa ho
conservato di abruzzese e debbo dire, ahimè, tutto; cioè l’orgoglio di
esserlo, che mi riviene in gola quando meno me l’aspetto (...). Un orgoglio che ha le sue relative lacerazioni e ambivalenze di sentimenti verso tutto ciò che è Abruzzo."
Ennio Flaiano
Ilaria, Alessandra e community tutta, partecipo anche questo mese all'MTC non sapendo poi quante ne salterò quest'anno visto che ormai manca poco alla nascita dell'inquilina.
Partecipo nonostante i miei piccoli sgorbi. Partecipo nonostante l'idea principale non fosse questa. Partecipo il nonostante tutto, come sempre. Partecipo perché sono una che nonostante le apparenze ed i primi segni di apparente cedimento poi alza lo sguardo e trova la forza.
Chiedo scusa se non scriverò la ricetta dei gusci ma ho copiato paro paro la ricetta di Ilaria, dimezzando le dosi e utilizzando i coloranti (rosso e blu per ottenere quelli color glicine) e la vaniglia (per quelli bianchi) quindi vi rimando al suo post dettagliatissimo senza nemmeno fare copia e incolla.
Prima di dare la ricetta dei ripieni metto le mani avanti.
L'idea era di fare un aperitivo...poi son passata ad un impiattamento stile "insalata"... Cosa mi passi per la testa in certi momenti rimane un mistero.
Comunque, non sono per niente soddisfatta del risultato sia dell'estetica dei gusci che del gusto finale del macaron. La faccio breve...spero.
Per quanto riguarda l'estetica gli errori sono stati diversi:
- Sicuramente ho montato troppo la meringa (alcuni macaron sono usciti con "l'aria" dentro)
- Mi sono scordata di passare al mixer la farina di mandorle con lo zucchero a velo, quindi non sono venuti perfetti e lisci.
- Il mio forno non segna le temperature precise e "azzeccarla" è un gran problema:
Ringrazio Maria Grazia per aver messaggiato con me tutta la sera, per avermi supportata e dato consigli... Infatti i secondi macaron infornati (quelli bianchi) sono usciti molto meglio.
FOTO TESTIMONIANZA 2 |
Per quanto riguarda invece il sapore in sé, credo che la colpa sia del mio palato. Non amo il troppo dolce di mio ma ultimamente - sarà la gravidanza - questo mio gene deviato che mi fa sentire il troppo dolce stomachevole si sarà accentuato. Quindi all'assaggio sentendo il dolce del guscio mi sono sentita venir meno...con il ripieno ho mitigato ma dato questo mio difetto non posso assicurarvi sulla riuscita in termini di gusto, anche se i due ripieni presi separatamente sono ottimi.
Sicuramente lo sono anche i gusci, non metto in dubbio la ricetta di Ilaria, ci mancherebbe! Sono proprio io che ho il gene del gusto dolce difettoso!
Senza contare che probabilmente, riflettendo con il senno di poi non avrei dovuto utilizzare la vaniglia per quelli con il foie gras. Avevo già provato l'accostamento vaniglia-fegato nella sfida del quinto quarto e mi era piaciuto molto, ma qui non ho fatto i conti con il fatto che la vaniglia addolcisce. Forse era meglio lasciare il guscio non aromatizzato oppure utilizzare una spezia come la cannella o il mix per il pain d'épices.
Quindi, torno a ripetere, gli sbagli e i difetti genetici sono tutti miei...
Versare l’aceto in un pentolino con il miele e far cuocere a fuoco bassissimo. Aggiungere anche le spezie e lasciar ridurre di oltre la metà: ci vogliono circa 15-20 minuti. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.(L’effetto glassa si ottiene solo dopo che l’aceto si è raffreddato, quindi non bisogna prolungare troppo la cottura, ne va del sapore).
Senza contare che probabilmente, riflettendo con il senno di poi non avrei dovuto utilizzare la vaniglia per quelli con il foie gras. Avevo già provato l'accostamento vaniglia-fegato nella sfida del quinto quarto e mi era piaciuto molto, ma qui non ho fatto i conti con il fatto che la vaniglia addolcisce. Forse era meglio lasciare il guscio non aromatizzato oppure utilizzare una spezia come la cannella o il mix per il pain d'épices.
Quindi, torno a ripetere, gli sbagli e i difetti genetici sono tutti miei...
Macaron con foie gras e aceto balsamico ridotto
Per la riduzione al balsamico:
- 500 ml di aceto balsamico
- 1 cucchiaio di miele
- 2 chiodi di garofano
- 1 pezzetto di cannella
Versare l’aceto in un pentolino con il miele e far cuocere a fuoco bassissimo. Aggiungere anche le spezie e lasciar ridurre di oltre la metà: ci vogliono circa 15-20 minuti. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.(L’effetto glassa si ottiene solo dopo che l’aceto si è raffreddato, quindi non bisogna prolungare troppo la cottura, ne va del sapore).
Filtrare e mettere la riduzione in un biberon da cucina. Conservare in frigorifero.
Per il ripieno
- 50 g di foie gras cuit
- 3-4 cucchiai di panna
- aceto balsamico ridotto
- granella di nocciole
Frullare il foie gras con la panna fino ad ottenere una bella crema sostenuta ma abbastanza morbida da poterla mettere nella sacca da pasticcere.
Farcire il macaron con l'aiuto della sacca da pasticcere ma lasciando libero il centro, dove andrà qualche goccia di riduzione al balsamico.
In un piattino versare la granella di nocciole e "rotolarci" i macaron farciti in modo che attecchista ai lati.
Macaron di carote e gorgonzola
- 200 g di carote
- 125 ml di acqua
- 80 g di gorgonzola
- macis in polvere (o noce moscata)
- sale
- pepe nero
Lavare le carote e palarle. Tagliarle a rondelle sottili e farle bollire nei 125 ml di acqua con un pizzico di sale fino a completo assorbimento: le carote devono risultare cotte e morbide.
Passarle nel frullatore aggiungendo poi il gorgonzola, il macis (o la noce moscata) e una macinata di pepe fino ad ottenere una crema corposa.
Mettere la crema nella sacca da pasticcere.Per sicurezza avevo messo in ammollo un foglio di gelatina. Sinceramente non ne ho avuto bisogno, mi sembrava abbastanza sostenuta di suo e l'ho fatta riposare in frigo per una mezz'ora.
Farcire i macaron.
Trasferite i macaron adagiati su un vassoio (possibilmente ricoperto di carta da forno) in frigorifero per circa 24 ore. Prima di servire, lasciateli 2 ore a temperatura ambiente.
Come decorazione ho fatto delle semplici carote glassate al miele che avevo già fatto qui.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Gennaio
Posso solo immaginare il sentimento che ti ha pervasa in questi giorni, dove i pensieri di tutti sono stati rivolti all'Abruzzo, figurarsi da parte di chi ha lì parte del suo cuore.
RispondiEliminaIl tuo post però, nelle sue note finali, quelle del "partecipo nonostante tutto" mi hanno fatto pensare al post di Eleonora, sullo spirito fiero, caparbio degli Abruzzesi.. e mi vien da dire che si vede proprio in te questo tratto così nobile.
Su un altro argomento.. sarà, ma mi avete messo la pulce all'orecchio con questa pletora di meravigliosi macaron salati, voglio assolutamente provarli.
E, per me che ho un debole per il foie gras e uno (ancor maggiore) per gli erborinati, questa coppia mi manda dritta dritta in paradiso.
Secondo me è tutta colpa del tuo gene ;)
Sicuro è sua!!
EliminaGià con il tiramisù feci una fatica pazzesca, ed in genere lo mangio senza problemi. Voglio dire, mica aborro totalmente i dolci, mai fatto! E mangi(av)o anche la nutella per dire... ora invece il solo pensiero mi disgusta. E' il gene modificato e rimodificato dalla gravidanza! :D :D
Quanta forza per partecipare, tutta la mia stima, davvero. E non aggiungo nulla perché sarebbe banale e insensato.
RispondiEliminaTornando al frivolo penso che tutti siamo scivolati nel tunnel della ricerca della perfezione mentre per la gran parte di noi si è trattato della prima volta. Ma è lo spirito di questa gara ed è questa la sua forza e va benne anche flagellarci tutti appassionatamente...a me piacciono. Sono carini, uguali, colorati...in bocca al lupo eh !! Un abbraccio 😘
Flagelliamoci tutti appassionatamente!! E' bellissimo! Rende benissimo la ricerca della perfezione che tutti noi cerchiamo quando partecipiamo all'MTC!
Eliminahahhahahahaha
Foie gras... gorgonzola.. macarons... forti e gentili. Appunto.
RispondiEliminaSono stati giorni duri ma siamo pronti a ripartire
♥ Sara
Grazie ancora Sara! Senza di te, di voi, non ce l'avrei fatta... seriamente!
Elimina<3
L'idea sembra bellissima...dovrei assaggiarli per dire se concordo con te...o forse no...in bocca al lupo per tutto!!!
RispondiEliminaUn abbraccio!!:))
Sulla prima parte del post non posso dir nulla, se non abbracciarti a distanza. Sull'intermezzo inquilina... dài, dài, dài che ce la si fa! Basta tollerare qualche imperfezione (per me più del solito). Sulla seconda parte, quel grigio è bellissimo e le farciture mi piacciono parecchio :) anch'io ho scelto un erborinato e mi ha soddisfatto parecchio ;)
RispondiEliminaIl mio problema è che sulle cose che faccio e preparo, anche al di là della cucina, non tollero le imperfezioni...e mi rode! :D
EliminaMa almeno sono riuscita a partecipare...
Quale grigio intendi? Il piatto o lo sfondo?
ma perché li hai chiamati sgorbi?? passo solo adesso perché questo mese è stato un delirio (ma non dovrei dirlo perché di situazioni ben più gravi, come hai detto tu, ce ne sono a bizzeffe)...però mia cara, sono bellissimi! io pesno che il fatto di avere un palato così poco abituato al dolce abbia fatto da padrone ma secondo me sono una favola...dovresti riporvare ad assaggiarli dopo la nascita dell'inquilina:DDD
RispondiEliminaBellissimi detto da te mi rincuora. Ma dai, quelli glicine (che dovevano essere viola intenso quasi blu) sono granulosi e non cotti perfettamente. Per quanto riguarda il sapore mi urta tantissimo non poter essere seriamente obiettiva... so che è il mio palato...
EliminaE infatti dopo la nascita ci riprovo...se troverò il tempo... :P
tesoro che cosa buffa, io, te, la liquirizia sempre e ora la carota e la noce moscata (in un modo o nell'altro)
RispondiEliminanon oso immaginare la tua sensazione di impotenza...deve essere bruttissimo.
ad ogni modo, al di là del palato deviato e varie ed eventuali hai fatto un ottimo lavoro!
in bocca al lupo per la sfida fratella!
Sono stati momenti molto difficili a cui purtroppo se e sono aggiunti anche altri. E avere dei parenti a te cari e non poterli raggiungere senza avere notizie deve esßre straziante, altro che le tue ansie, hai solo che ragione.
RispondiEliminaConcordo con Giulia, anche io nel tuo "partecipare nonostante tutto" ho letto la stessa caparbietà e coraggio che nel post di Eleonora hanno identificato l' "Abruzzese".
Tu sei una fuoriclasse e tutto quello che cucini è sempre, intrigante, equilibrato, alternativo, e di immenso gusto. Questa volta, nonostante le tue critiche, non sei stata da meno. Grazie di aver partecipato no istante tutto. Baci a voi due
Troppe disgrazie, troppe tragedie, per poter trovare parole con un senso. E nulla che eguagli la tua risposta, una prova di tenacia, di ripristino della normalita', attraverso un gesto che da' vita e da' forma, come la cucina. Ti confermi la straordinaria persona che sei. Un abbraccio stritolante
RispondiElimina