Un maestoso gigante che dorme, ai suoi piedi borghi e paesi incastonati tra rocce e boschi.
Parte del mio cuore è lì, in quello stesso paesino dove è nato, il pastorello, tra quei boschi dove da piccoli portava me e i miei fratelli a fare lunghe passeggiate, dove ho trascorso i Natali più belli e le estati più straordinarie.
Dove ho l'amore di due persone, che sono più che parenti. Sono più che zii. Sono una seconda mamma e un secondo papà.
Da zio ho imparato l'amore per la montagna, la cura per il giardino, la passione per il peperoncino e per la birra biua, "Zio, anche io voglio assaggiare la biua!".
Ho ancora impressa nella mente la bellissima immagine di lui e di mio fratello piccolino, il primo con una grande gerla per i funghi, mio fratello con una piccola, fatta su misura. Andavano nel loro posto segreto, e tornavano sempre trionfanti con le gerle colme di porcini, galletti, pioppini, famigliole...
Da zia ho imparato l'essere donna di casa, l'amore per l'essenzialità, il sapore della cucina di un tempo, il piacere che si prova ad impastare con le mani. Ancora oggi rimango affascinata a guardarla mentre impasta, mentre tira la pasta con il mattarello, la ripiega, la taglia e forma di rombi...le patellette, pura estasi per le papille!
Questa ricetta è per loro, per zio Mario e zia Lucia che mi pensano continuamente e non so mai come ringraziare.
E un omaggio alla cucina abruzzese che ha le sue fondamenta nelle tradizioni popolari di un mondo agricolo e pastorale. Una cucina in cui la semplicità degli ingredienti incontra la fantasia e la creatività delle donne di ieri e di oggi.
E per i pici di Patty ho scelto di "rivisitare" il brodo con cardone. Un piatto che ti scalda il cuore e l'anima nelle giornate più fredde. Un piatto che mi ricorda i Natali trascorsi nel paesino con la famiglia al completo e che è diventato il ricordo di una persona speciale...
Pici imperfetti con cardo e pallotte
Imperfetti perché non ce ne sono due uguali, prometto di migliorare con la seconda versione!!!
Per i pici, ricetta di Patty:
- 200 gr di farina 00 *
- 100 gr di farina di semola rimacinata *
- 2 cucchiai di buon olio extra vergine
- 1 pizzico di sale**
- acqua qb ***
Per il condimento:
- 200 gr di carne macinata di manzo
- 500 gr di cardo
- 1 fetta di pane toscano raffermo
- 1 uovo
- 1-2 mestoli di brodo di pollo (io l'ho preparato il giorno prima con: sedano, carota, cipolla, 2 chiodi di garofano, pollo e la buccia di un limone)
- 2 cucchiai abbondanti di parmigiano reggiano
- 1 limone
- 1 spicchio d'aglio
- pan grattato
- sale
- latte q.b
- vino vianco
Formare sulla spianatoia la classica fontana con le farine miscelate, setacciate e ben ossigenate. Versare al centro l'olio extravergine d'oliva, il pizzico di sale e poco alla volta l'acqua, incorporando con la forchetta la farina.
Quando l'impasto incomincerà a stare insieme incominciare a lavorare con il palmo delle mani e se necessario aggiungere acqua o farina. L'impasto è vivo, quindi va lavorato con energia ma allo stesso tempo coccolato e massaggiato per almeno dieci minuti fino ad ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Ricoprire con della pellicola e lasciar riposare per mezz'ora.
Passata la mezz'ora, togliere un pezzo dell'impasto (ricoprire il restante con la pellicola per evitare che si secchi) e formare una pallina. Stenderla con l'aiuto del mattarello ad uno spessore di 1 cm e con il tagliapasta tagliare delle striscioline di 1 cm di larghezza. cominciare a filare i pici rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente strirandola verso l'esterno.
"Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta"
Una volta tirato il il picio, rotolarlo nella farina di semola per non farlo attaccare ai suoi comPICI.
Condimento. Pulire il cardo, togliere la base, le foglie esterne, i filamenti e tagliare la parte interna a cubetti, riponendoli subito in acqua fredda acidulata con il succo di mezzo limone (e il mezzo limone stesso) e poca farina. A parte far bollire dell'acqua salata e con il succo dell'altra metà del limone, versarvi il cardo e cuocere per circa 25-30 minuti.
Preparare le pallotte mischiando la carne macinata con il formaggio, l'uovo leggermente sbattuto, il parmigiano, la mollica del pane raffermo fatta rinvenire nel latte, sale e pan grattato. Lasciar riposare in frigorifero per una mezz'oretta e formare poi delle polpettine della grandezza di un cecio. Rimettere in frigo a riposare.
In una padella riscaldare dell'olio extravergine d'oliva con lo spicchio d'aglio schiacciato e rosolarvi le pallotte. Sfumare con un goccio dil vino bianco e lasciar evaporare. Unire il cardo scolato e 1-2 mestolini di brodo, lasciar insaporire. Salare se occorre.
Cuocere intanto i pici in abbondante acqua bollente salata, ci vorranno circa cinque minuti, il tempo che vengono a galla e riprenda il bollore.
Scolare e saltare nella padella del condimento. Portare a tavola e condividere il piatto con le persone che ami!
*La proporzione delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
** Non esagerare con il sale perché indurisce la pasta
***Come scrive Patty, La quantità di acqua dipende dal tipo di farina utilizzata. In genere per questa quantità di farina basta poco meno di un bicchiere di acqua, ma è consigliabile aggiungerla poco per volta e osservare quanta ne incorpora l'impasto per essere morbido e malleabile.
Con questa ricetta partecipo al primo MTC del 2013:
ma che meraviglia questi pici... non credevo che si facessero anche in Abruzzo, sono contenta e la ricetta mi piace, adoro i cardi, beh i pici da me sono di casa essendo toscana ed avendo avuto una nonna che "appiciava" quasi tutti i giorni perché piacevano a tutti, figli e nipoti, e tutti le chiedevano sempre "nonna perché non fai i pici?" e piacciono anche a casa mia, ai miei figli, è uno dei primi più buoni che conosco...mi piace il tuo blog, tornerò a trovarti, buona giornata
RispondiEliminaNo no, i pici sono toscani...io li ho solo preparati in chiave Abruzzese! :)
EliminaEvviva i pici!!!!! E benvenuta nel blog, mi fa piacere che ti piaccia!
Quelle pallotte devono essere una cosa dell'altro mondo...bella ricetta, poi, sulla pasta fatta in casa, con me, sfondi una porta aperta, inutile dirlo ;) buona giornata. eleonora
RispondiEliminaLa pasta fatta in casa ha un sapore tutt'altro che descrivibile! :D
EliminaBuona giornata anche a te!
Arghhhhh que hambre! Proprio domenica scorsa parlavo con zia Lucia della tua attitudine di casalinga perfetta:-DDDD
RispondiEliminaUltimamente più che casalinga perfetta mi sento più una casalinga disperata...e pensare che tutte le mie ex coinquiline mi hanno sempre paragonata a Bree Van De Kamp... :D
EliminaAhahahahhahahah!
Zia però è più sul genere geisha, come dice mangusta! :D
Tu lo sai no che una parte del mio cuore appartiene al Molise? No? E allora te lo dico. Abruzzo e Molise hanno moltissime similitudini nella cucina contadina e questo brodo con cardone e polpettine o pallotte che dir si voglia, è una delle cose più meravigliose che ho scoperto quando sono entrata a far parte della famiglia dei miei suoceri. E' la base per la pasta imperiale, che si serve notoriamente a Natale ma che per tutto l'inverno ti apre il cuore di felicità ad ogni cucchiaiata. Sposare questa ricetta ad i pici mi commuove. Posso capire il tuo amore ed il tuo attaccamento ad un territorio perché la dove questo ci viene insegnato con amore, è impossibile poi starne lontano, anche solo con i ricordi.
RispondiEliminaDavvero bello il tuo post e davvero intensa la tua ricetta. Un forte abbraccio. Pat
PS....ci penso e ci ripenso....ma come sarebbe a cuocere i pici nel brodo del cardone?
EliminaAbruzzo e Molise sono le due regioni gemelle! Il brodo di cardo è stupendevolmente stupendevole! Piatti così buoni che hanno la capacità di scaldare l'anima e di riunire una famiglia non solo "fisicamente" ma anche negli stati d'animo, nella felicità e nel volersi bene ce ne sono veramente pochi.
EliminaP.S. come ho scritto nel gruppo dell'MTC, volevo proprio farli in brodo...ma all'ultimo, pensando non si potesse, mi sono tirata indietro senza nemmeno chiedere, mannaggia a me!
Comunque i pici nel brodo, secondo il mio modesto parere, saranno paradisiaci!
Che belli questi ricordi. Ma lo sai che non ho mai assaggiato i pici?
RispondiEliminaBacio cara
Nemmeno io prima di questa ricetta!! :P
EliminaProvaci perché ne vale veramente la pena!
Un abbraccio forte e buonissima giornata!!!
Ma che belli che sono! I miei non sono venuti così belli!
RispondiEliminaMi piace molto il condimento "povero" che hai usato, sa di casa.
In bocca al lupo!
Belli??? a me sembrano più fettuccine che pici! Ho sbagliato mentre li facevo che invece di allinearli "ordinatamente" li ammassavo come faccio per fettuccine e tagliatelle... -.-'
EliminaCrepi il lupo! E in bocca al lupo anche a te! :)
Già leggere la parola "cardi" mi ha attirato qui, trovare l'Abruzzo, mi ha aperto il cuore...un'interpretazione stupenda,anche secondo me in brodo sarebbero stati sublimi.
RispondiEliminaDifficile resistere al piciare ancora ;)
Guarda ancora sto rosicando per non aver seguito l'istinto e averli fatti in brodo! Arrrrrgh!
EliminaGrazie mille e viva L'Abruzzo!!! :)
Ma perché imperfetti? da quando i Pici sono perfetti? Anzi... è lì che si vede la tirata a mano.
RispondiEliminabuonissimi!!!
Perché non sono "rotondetti" come dovrebbero essere! Grazie mille!
Eliminawow tesoro m ipiace mi piace, e poi un doppio urra per te che stai ance studiando :)
RispondiEliminaGrazie tesoro!!! Studio sì...ma come resistere dal piciare!?!! :P
EliminaUn bacione!
Mi picchi se ti confesso che io non amo molto il brodo col cardone? :) Però leggere il titolo e pensare alla mia tavola di Natale è stato un tutt'uno. Perché è la nostra tradizione, perché ogni Natale mia nonna mi dice che devo imparare a prepararlo (dato che sono l'unica nipote che ama cucinare) ed io ogni anno le rispondo che se potessi lo sostituirei con le scrippelle 'mbusse.
RispondiEliminaPerò la tua versione mi piace, perché tu, come sempre, hai unito tradizioni diverse in un sapore nuovo e sicuramente squisito.
E la descrizione degli zii più che zii mi ha provocato un tuffo al cuore.
Un bacione Arianna!
Non ti picchio, tranquilla! Io da bambina lo mangiavo, ma non ne andavo pazza. L'ho riscoperto negli ultimi anni, quando la passione per la cucina e le tradizioni si è fatta forte e cresce sempre di più!
EliminaGrazie mille per i complimenti!
Io invece li trovo semplicemente perfetti per tutto l'amore che hai messo dentro questo piatto e per il profumo dei ricordi con cui l'hai condito. Sono toscana d'adozione ma il mio cuore resta sempre profondamente abruzzese e il brodo di cardone con le pallottine mi ha regalato un tuffo al cuore. Anche se il Natale è passato da meno di un mese, la nostalgia di casa è sempre lì a portata di mano! Zio Mario e zia Lucia saranno felici della tua dedica :) Un abbraccio, buona settimana
RispondiEliminaSono anche io toscana d'adozione, ma anche per metà abruzzese (e sarda!) e sono nata nella capitale. Insomma...reste comunque nel centro Italia. :P
EliminaTuttavia l'Abruzzo è una terra che non può non rimanerti nel cuore, hai ragione!!
Un bacione!
Avevo in mente anche io di fare delle polpettine con i pici, poi ho cambiato rotta.. i tuoi sono meravigliosi, l'abbinamento con i cardi è perfetto essendo un meraviglioso ingrediente di terra, di cui si è persa un pò l'abitudine di cucinare.
RispondiEliminaBravissima!
bacioni
Francy
Grazieee!!! A me è venuto in mente appena ho visto che la ricetta del mese erano i pici. Ma quanto ho dovuto penare per trovare dei cardi belli da comprare...sembra strano ma non riuscivo a trovarne!
EliminaChe piatto semplice, ma ricco e profondo allo stesso tempo. Vedi appena posto la mia ricetta, la prima cosa che faccio è andare a vedere cosa gli altri sfidanti hanno proposto ed ogni volta rimango sempre più stordita da quello che ne esce. Buonissimo davvero!
RispondiEliminaGrazie! Io questo mese ne ho viste pochissime...ma ciò che ho visto ha stordito anche me, ed ogni volta che mi ritrovo davanti ad uno dei vostri piatti penso "ma che meraviglia! Perché non ci ho pensato io..." che non è invidia o gelosia, ma ammirazione, e questa ammirazione mi porta a fare sempre meglio ad ogni sfida! Adoro l'MTC!!!
EliminaSpettacolo... e non c'è bisogno di aggiungere altro: Patty ha scritto chiaramente che i pici sono un inno all'imperfezione e a nessuna di noi (per lo meno non a me) son venuti pici perfetti, quanto alla forma.
RispondiEliminaLa perfezione qui la rasentiamo sul condimento, a mio avviso spettacolare.
Grande!!!!
Grazie mille! I tuoi complimenti mi fanno emozionare non poco!!! Grazie grazie grazie!!!!
Eliminawow che meraviglia!!!!
RispondiEliminaho di nuovo fameeeeeeeeeeeeeeee
questa mi piace molto.
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